Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna Cinema e Letteratura

PICCOLE DONNE (Little Women, 1933)
REGIA: George Cukor
SOGGETTO: tratto dal romanzo omonimo di Louisa M. Alcott
SCENEGGIATURA: Sarah Y. Mason, Victor Heerman
FOTOGRAFIA: Henry W. Gerrard
SCENOGRAFIA: Van Nest Polglase
MUSICHE: Max Steiner
PRODUZIONE: RKO Radio Pictures
INTERPRETI: Katharine Hepburn, Joan Bennett, Jean Parker, Frances Dee
ORIGINE: USA; DURATA: 115’
Massachusetts, durante la guerra civile americana. Il padre è partito per la guerra e le quattro ragazze March (Meg, Jo, Amy e Beth) devono barcamenarsi insieme alla madre. Una volta la famiglia era stata ricca, ma nel presente ognuna deve contribuire con lavoretti o piccoli risparmi per l’andamento quotidiano.
Tratto piuttosto fedelmente dal romanzo di Louisa M. Alcott, in parte autobiografico, che già aveva visto due adattamenti cinematografici ai tempi del muto, Piccole donne consolidò la fama di Cukor come “regista delle donne”.
George Cukor era uno dei pochi registi della vecchia guardia hollywoodiana che non aveva iniziato la carriera con il cinema muto. Si era fatto invece una solida esperienza teatrale a Broadway e con l’avvento del sonoro fu chiamato ad Hollywood dove in breve tempo da collaboratore ai dialoghi era diventato regista, facendosi subito una fama di sensibile direttore di attori.
La Hepburn era in pratica una sua scoperta (alla fine girarono 9 film insieme) e quando si concretizzò il progetto di Piccole donne Cukor fu scelto proprio per la sua capacità di far rendere al meglio una delle attrici considerata fra le più intrattabili di Hollywood.
Ottima produzione media del periodo, gran successo di pubblico, Piccole donne è un film molto curato in tutti i dettagli ed in particolare nella recitazione, compresi i ruoli minori. Spicca naturalmente quella della Hepburn, anti-diva e vera irregolare di Hollywood. Ne fu ripagata con la Coppa Volpi al Festival di Venezia.
L. Giribaldi