Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna Ernst Lubitsch
LO SCOIATTOLO (Die Bergkatze, 1921)
REGIA: Ernst Lubitsch
SOGGETTO: Hans Kraly
SCENEGGIATURA: Hans Kraly, Ernst Lubitsch
FOTOGRAFIA: Theodor Sparkühl
SCENOGRAFIA: Ernst Stern
PRODUZIONE: PAGU
INTERPRETI: Pola Negri, Paul Heidemann, Victor Janson
ORIGINE: Germania; DURATA: 81’
Nella caserma dell’immaginaria località di Piffkaneiro, dove dei soldati da operetta sono dediti all’ozio e il loro imbelle comandante (Janson) è tiranneggiato dalla moglie, viene inviato per punizione il tenente Alexis (Heidemann), impenitente donnaiolo. Dopo aver salutato centinaia di amanti Alexis (un predecessore del conte Danilo della Vedova allegra) parte per lo sperduto avamposto, ma sul proprio cammino incontra il terribile (si fa per dire) brigante Claudius e la sua selvaggia figlia Rischka (Negri).
Dopo il gran successo dei suoi film storici come Madame Dubarry (1919) o Anna Bolena (1920) e delle sue commedie di vario registro come Die Puppe-La bambola (1919), La principessa delle ostriche (1919) e Due sorelle (1920), nel 1921 Lubitsch tenta anche la strada della farsa militare.
Ricco di trovate visive, incorniciato da mascherini di svariate e fantasiose fogge che quasi in ogni inquadratura ne isolano una parte per sottolineare l’azione o i personaggi, Lo scoiattolo si fa ammirare anche per le scenografie e i costumi, volutamente irreali e ridicoli. La vita militare è sbeffeggiata senza pietà da Lubitsch e dal suo sceneggiatore Kraly, ma Lo scoiattolo (in realtà “bergkatze” significa “gatto di montagna”) sarà uno dei più cocenti insuccessi del regista berlinese.
La Germania era stata da poco pesantemente sconfitta nella prima guerra mondiale e lo stesso Lubitsch, a posteriori, si dava questa spiegazione: “Il film uscì poco dopo la guerra ed il pubblico non era ancora pronto per un film che trattava il militarismo in modo satirico.”
L. Giribaldi