
Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna Jo&Marlene

LE NOTTI DI CHICAGO (Underworld, 1927)
REGIA: Josef von Sternberg
SOGGETTO: Ben Hecht
SCENEGGIATURA: Jules Furthman, Robert N. Lee
FOTOGRAFIA: Bert Glennon
PRODUZIONE: Paramount Pict./Famous Players Lasky
INTERPRETI: George Bancroft, Evelyn Brent, Clive Brook
ORIGINE: USA; DURATA: 80’
L’ubriacone “Rolls Royce”(Brook) mentre vaga di notte per la città deserta si imbatte nel gangster “Bull” Weed (Bancroft) che ha appena fatto saltare la cassaforte di una banca. Il bandito lo trascina nella sua tana, lo prende in simpatia e gli offre un lavoro in un locale. Qui Rolls Royce, ex professore dai modi signorili, viene provocato da un altro gangster, ma Bull e la sua donna, “Feathers” Mc Coy (Brent), ne prendono le difese.
Dopo il suo esordio con un film indipendente e autoprodotto, The Salvation Hunters (1925), von Sternberg era stato acclamato come “nuovo genio” del cinema.
Chaplin aveva visto il film rimanendo colpito dal talento del giovane regista di origine viennese ed aveva deciso di produrgli il film successivo. Se ci sono due registi molto lontani fra loro, questi sono Chaplin e von Sternberg.
Eppure l’unico film prodotto da Chaplin che non fosse suo, è stato A woman of the Sea (1926), di Josef von Sternberg. Va da sé che il film è andato perduto perché Chaplin lo vide e decise subito dopo di distruggerlo: erano evidentemente universi incompatibili!” (da Un’ombra è soltanto un’ombra di L.G.).
Così, dopo alcuni progetti andati a monte, arrivò Le notti di Chicago, primo film realmente hollywoodiano di von Sternberg, il primo film di gangster della storia. Fu un successo straordinario nel quale l’universo artistico di von Sternberg è già pienamente compiuto: il melodramma, la maestria nell’uso della luce, la padronanza del linguaggio cinematografico (scenografia, costumi, montaggio, dissolvenze). E l’apparizione di “Feathers” (Piume) è più che una premonizione dei personaggi successivi incarnati da Marlene.
L. Giribaldi