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LA SIGNORA DI SHANGHAI giovedì 1° febbraio ore 21:30 versione originale con sottotitoli


Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna

IL NOIR AMERICANO
“LA SIGNORA DI SHANGHAI” di Orson Welles (1947)

versione originale con sottotitoli

(The Lady from Shanghai, 1947)

REGIA: Orson Welles

SOGGETTO: dal romanzo If I Die Before I Wake di Sherwood King

SCENEGGIATURA: Orson Welles

FOTOGRAFIA: Charles Lawton Jr.

MUSICA: Heinz Roemheld

PRODUZIONE: Columbia Pictures

INTERPRETI: Orson Welles, Rita Hayworth, Everett Sloane

ORIGINE: USA; DURATA: 86’

Il marinaio Michael O’Hara (Welles) salva Elsa (Hayworth) da un’aggressione in un parco di New York. Successivamente O’Hara viene ingaggiato dall’avvocato Bannister (Sloane), marito di Elsa, perché faccia parte dell’equipaggio dello yacht che deve condurli a S.Francisco attraverso il canale di Panama.

Dopo i fallimenti commerciali di Quarto potere (1941) e L’orgoglio degli Amberson (1942) e poco dopo aver diretto il thriller minore Lo straniero (1946), Welles si era rituffato nel teatro con un ambizioso allestimento del Giro del mondo in 80 giorni. Racconta la leggenda, cioè Welles stesso, che alla vigilia del debutto in teatro non potevano ritirare i costumi perché la produzione aveva un debito di 50 mila dollari. Orson chiamò allora Harry Cohn della Columbia promettendogli un grande film se entro 24 ore gli avesse spedito i 50 mila dollari che gli servivano. Alla richiesta del produttore su quale film avrebbe fatto, Welles afferrò un romanzetto che aveva a portata di mano e improvvisò una trama poliziesca. Cohn spedì i soldi e nacque La signora di Shanghai. Concepito inizialmente per un’altra attrice, il ruolo della protagonista femminile venne offerto poi a Rita Hayworth, sposata con Welles, anche se ormai erano separati da due anni. La signora di Shanghai è celeberrimo per il cambio di look imposto da Welles alla Hayworth e che incorse nelle ire della Columbia che voleva replicare il successo stratosferico di Gilda. Il film fu tolto di mano a Welles alla fine delle riprese, alcune scene furono eliminate o drasticamente ridotte, ne furono girate di nuove e stabilito un montaggio diverso da quello preparato dall’ex “genietto” di Hollywood. Nonostante questo sopravvive un noir prezioso e maledetto, una vicenda contorta e allucinata dove un gruppo di avventurieri sono disposti a tutto per il denaro (“come squali che sentono l’odore del sangue”) ed alcune scene veramente memorabili: l’incontro nell’acquario, il teatro cinese, la sala degli specchi al luna-park.

L. Giribaldi


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