per la rassegna CINEMA E LETTERATURA Leandro Giribaldi presenta
![](http://www.cinemacastello.it/wp-content/uploads/2024/03/disprezzo.jpg)
REGIA: Jean-Luc Godard
SOGGETTO: dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia
SCENEGGIATURA: Jean-Luc Godard
FOTOGRAFIA: Raoul Coutard
MUSICA: Georges Delerue
INTERPRETI: Brigitte Bardot, Michel Piccoli, Fritz Lang, Jack Palance
PRODUZIONE: Carlo Ponti, Georges de Beauregarde
ORIGINE: Francia/Italia 1963 DURATA: 105’
Lo scrittore Paul Javal (Piccoli) è convocato a Cinecittà dal produttore americano Jerry Prokosch (Palance) per riscrivere alcune scene dell’Odissea, film che si sta girando fra Roma e Capri per la regia di Fritz Lang (lo stesso Lang). Il produttore è affascinato da Camille (Bardot), la giovane bellissima moglie dello sceneggiatore.
Il disprezzo è il sesto lungometraggio di Godard, la sua più grossa produzione fino a quel momento, dieci volte il budget di Fino all’ultimo respiro. Godard ribalta l’assunto moraviano, sbilanciando la vicenda in un percorso intimo e intimamente cinematografico, a cominciare dal geniale inizio dove, in un lungo piano-sequenza (il film sarà realizzato con 149 piani-sequenza) composto da un carrello rettilineo, il complice direttore della fotografia Coutard dirige la cinepresa mentre la voce di Godard narra (niente cartelli scritti) i titoli di testa fino a citare il maestro André Bazin. Vertiginosi i rimandi fra cinema e realtà: Piccoli rappresenta lo stesso Godard, mentre la Bardot è Anna Karina e i loro dialoghi sono quelli della crisi Godard-Karina. E Lang è Lang, in lotta perenne con i produttori, ma anche lo stesso Godard, in conflitto con le logiche del cinema commerciale. Difatti il film fu considerato invendibile da Carlo Ponti che lo massacrò togliendo circa 20 minuti, sostituendo i titoli narrati da Godard con banali cartelli, cambiando perfino la musica romantica di Delerue con motivi jazz di Piccioni. Ma B.B. considerò Il disprezzo l’unica opera d’arte della sua carriera.
L. Giribaldi