Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna
Fritz Lang in america
FURIA
(Fury, 1936)
REGIA: Fritz Lang
SOGGETTO: Norman Krasna
SCENEGGIATURA: Fritz Lang, Barlett Cormack
FOTOGRAFIA: Joseph Ruttenberg
MUSICA: Franz Waxman
PRODUZIONE: Joseph L. Mankiewicz per Metro Goldwyn Mayer
INTERPRETI: Sylvia Sidney, Spencer Tracy, Walter Abel
ORIGINE: USA DURATA: 90’
Chicago. Katherine (Sydney) e Joe (Tracy) sono innamorati e vogliono sposarsi presto, ma le condizioni economiche non glielo permettono. Così lei parte per un paesino dell’Ovest dove potrà aumentare il suo stipendio di maestra. Joe, che è un onesto operaio, si licenzia dalla fabbrica per mettere su una stazione di servizio. Dopo un anno di lontananza ed essersi acquistato un’auto Joe decide di raggiungere Kathe. Ma durante il viaggio…
Dopo la fuga dalla Germania nazista e una sosta in Francia dove realizzò il film La leggenda di Liliom (1934), Fritz Lang firmò a Londra un contratto con la Metro Goldwyn Mayer. Approdò negli Stati Uniti e per un anno studiò la lingua e il modo di vivere americano, girando il paese in lungo e in largo. Ma così stava scadendo il suo contratto con la MGM: “Mi presi una strigliata da Eddie Mannix, un dirigente dello studio che mi comunicò che volevano farmi fuori. Dissi che non era giusto e Eddie mi diede un’altra possibilità consegnandomi una scaletta di quattro pagine e un collaboratore come sceneggiatore, Bartlett Cormack.” Ed è così che nacque il primo memorabile film americano di Fritz Lang: Furia. Nonostante i condizionamenti della major, le pesanti intromissioni dei produttori (ad esempio furono tolte dalla sceneggiatura o dal girato alcune scene con gente di colore perché Louis B. Mayer diceva che “i negri al cinema possono fare solo i garzoni o i lustrascarpe”), Lang con Furia realizza undramma sociale di un realismo inusitato per il cinema americano del periodo (sua fonte d’ispirazione erano gli articoli dei giornali), con il tema della vendetta cieca della folla, come in M.
L. Giribaldi