Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna Fritz Lang in America
REGIA: Fritz Lang
SOGGETTO: dal racconto Museum Piece Nb.13 di Rufus King
SCENEGGIATURA: Silvia Richards
FOTOGRAFIA: Stanley Cortez
MUSICA: Miklós Rózsa
PRODUZIONE: Fritz Lang per Diana Productions
INTERPRETI: Joan Bennett, Michael Redgrave, Anne Revere
ORIGINE: USA 1948
DURATA: 99’
Dopo aver rotto l’ennesimo fidanzamento, Cecilia (Bennett) perde l’amato e protettivo fratello maggiore, amministratore dei suoi beni. Per distrarsi dal lutto parte per una vacanza in Messico dove incontra Mark (Redgrave), un affascinante architetto. Fra i due nasce una forte attrazione che in breve tempo li porterà alle nozze. Ma la personalità dell’uomo presenta aspetti misteriosi ed inquietanti…
Per la seconda produzione della neonata Diana Productions, Lang e i suoi collaboratori scelsero una storia con forti valenze psicanalitiche: nel commento off con il quale la protagonista inizia la vicenda compare subito una citazione da L’interpretazione dei sogni. La storia ha delle analogie con alcuni film hitchcockiani: Il sospetto, Io ti salverò e soprattutto Rebecca. Lo racconta lo stesso Lang a Peter Bogdanovich: “Le dirò dove stava tutta l’idea. Ricorda quella scena magnifica in Rebecca dove Judith Anderson parla di Rebecca e intanto mostra a Joan Fontaine i vestiti, le pellicce e così via? Quando ho visto questo film (sono uno spettatore eccellente), Rebecca era là, io l’ho vista. Il film era una combinazione di regia brillante, dialoghi brillanti, e una recitazione magnifica. E – a proposito di furti – avrei avuto la sensazione che forse avrei potuto fare qualcosa di simile quando Redgrave parla delle varie stanze.” Come nei film di Hitchcock, anche Fritz Lang combina la psicanalisi con i riferimenti agli archetipi di certe fiabe (in questo caso Barbablù). Ma il film fu un insuccesso e decretò la prematura fine della Diana Productions
L. Giribaldi