via Reginaldo Giuliani, 374 Firenze

LA BESTIA UMANA giovedì 18 luglio ore 21:30 lingua originale con sottotitoli


Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna Fritz Lang in America

Human Desire

REGIA: Fritz Lang

SOGGETTO: dal romanzo La bestia umana di Emile Zola

SCENEGGIATURA: Alfred Hayes

FOTOGRAFIA: Burnett Guffey

MUSICA: Daniele Amfitheatrof

PRODUZIONE: Jerry Wald per Columbia Pict.

INTERPRETI: Glenn Ford, Gloria Grahame, Broderick Crawford

ORIGINE: USA 1954 DURATA: 90’

Jeff Warren (Ford), reduce dalla guerra di Corea, riprende il suo lavoro di macchinista dopo tre anni. Il suo collega Carl Buckley (Crawford), dirigente delle ferrovie, viene licenziato a causa di un litigio con il suo capo. Per farsi riassumere l’uomo chiede alla moglie Vickie (Grahame) di intercedere presso un alto funzionario di sua vecchia conoscenza. Quando però Carl scopre la natura della prestazione della moglie in cambio del favore concesso, organizza un piano mortale.

Dopo La strada scarlatta del 1944, Fritz Lang con La bestia umana gira il secondo remake da un film di Renoir, ma con notevoli differenze. Racconta Lang: “Al produttore Jerry Wald piaceva molto il film di Renoir, L’angelo del male. Il protagonista era Jean Gabin nella parte di un maniaco sessuale: poteva fare l’amore con una donna solo uccidendola. Naturalmente in un film americano, il protagonista non può essere un maniaco sessuale assassino. Perciò Glenn Ford doveva interpretare il ruolo come Li’l Abner (un personaggio dei fumetti) che torna dalla Corea – un sano americano al cento per cento con comportamenti sessuali molto naturali”.

Ci furono problemi con le location ferroviarie: appena messi al corrente del soggetto del film le compagnie contattate rifiutavano di concedere il permesso per girare, non volevano una cattiva pubblicità! La bestia umana divenne così un noir realistico con un ennesimo triangolo, discostandosi molto dalla storia di Zola. Per questo Lang temeva che in Francia il film sarebbe stato stroncato, invece fu molto apprezzato e Truffaut si produsse in un’accurata analisi dello stile rigoroso del regista viennese.

L. Giribaldi


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pin It on Pinterest

Share This