via Reginaldo Giuliani, 374 Firenze

I MISTERI DI SHANGHAI giovedì 22 maggio ore 21:30


Leandro Giribaldi presenta, per la rassegna Jo&Marlene

I MISTERI DI SHANGHAI (The Shanghai Gesture, 1941)

REGIA: Josef von Sternberg
SOGGETTO: dall’opera teatrale omonima di John Colton
SCENEGGIATURA: Josef von Sternberg, Jules Furthman, Geza Herczeg
FOTOGRAFIA: Paul Ivano
MUSICHE: Richard Hageman
PRODUZIONE: Arnold Pressburger
INTERPRETI: Gene Tierney, Walter Huston, Victor Mature, Ona Munson
ORIGINE: USA; DURATA: 99′

A Shanghai, nella bisca gestita dalla cinese Gin Sling (Munson) e frequentata da ogni sorta di avventurieri, occidentali e orientali, appare la bellissima Poppy (Tierney), che viene irretita da un ambiguo levantino (Mature). Ma la ragazza è anche la figlia di un ricco signore (Huston) con il quale la proprietaria della bisca ha avuto una relazione nel passato.

Dopo la fine della relazione sentimentale ed artistica con la Dietrich, von Sternberg passa un periodo di difficoltà personale e professionale. Nel 1935 e 1936 realizza svogliatamente due film con la Columbia, Ho ucciso (da Delitto e castigo di Dostoievskij), e Desiderio di re, un film-operetta che in seguito non riconoscerà come proprio.

Tenta nuovamente la strada europea nel 1937 con I, Claudius, la storia dell’imperatore Claudio, da girarsi in Inghilterra, ma il film è interrotto dopo poche settimane. Ormai isolato ad Hollywood, nel 1941 il regista austriaco riappare con una produzione indipendente: I misteri di Shanghai, vera immersione nell’universo sternberghiano.

In questa bisca che pare un girone infernale – il film si potrebbe considerare anche un pre-noir – le protagoniste sembrano ancora le due donne, due Marlene, la più anziana dal passato oscuro (che acconciature!) e la più giovane, una splendida Gene Tierney, già pronta ad essere traviata. Ma nel film tutto girato in studio, con una storia “che non è del presente” la protagonista vera è forse la bisca stessa, un ambiente di corruzione e perdizione, “una babele di lingue”, un mondo chiuso in se stesso, allucinato e allucinatorio, dove il riferimento ad Hollywood-Babilonia è quasi d’obbligo.

L. Giribaldi


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pin It on Pinterest

Share This